venerdì 16 maggio 2014

Morti vivi



Non so se altri giornali italiani abbiano pubblicato qualcosa di simile, ma la Repubblica di ieri (15 maggio 2014) su due pagine, la 2 e la 3 con anticipazione in prima, ha avuto l'intelligenza e il coraggio di far entrare nella carne e nella mente di chi leggeva lo strazio e il senso profondo delle cosiddette "tragedie del mare".
Non mi riesce ad aggiungere niente a quanto le immagini ci hanno rivelato, immagini che metto abusivamente in testa a queste poche righe. Il racconto (non è un articolo) di Attilio Bolzoni è poi tremendamente vero e completo, anche nel riconoscere i limiti entro i quali si è in genere parlato di queste tragedie dei morti vivi, così come le foto subacquee questa volta invece ci mostrano.
"Ma li avete visti, li avete visti davvero questi morti?" chiede (e si chiede) Bolzoni.
Non aggiungo niente, non ne sarei capace. Ma mentre piango e ripenso a quello che ho visto, letto e capito stanotte, posso dire solo una cosa. Anche coi limiti con cui nella società italiana (gli uomini, le donne, i giovani...) questa e queste vicende vengono percepite, spesso anche nel modo più egoisticamente infame, mi sento di poter dire che l'Italia è comunque un grande paese. E chi in modo e luoghi diversi (Lampedusa...) lavora e soccorre queste migliaia di fuggitivi, onora noi tutti che assistiamo allibiti o indifferenti.
Così l'Italia non ha uguali al mondo: siamone una volta tanto orgogliosi.
E l'Europa?

Nessun commento:

Posta un commento