martedì 26 aprile 2011

Quando il progetto era un disegno

Nel 1965 Alvar Aalto disegna per Siena un auditorium di mille posti, centro culturale aggregativo all'interno della fortezza medicea. Già dagli schizzi preparatori si comprende quanto l'architetto avesse colto il carattere e la morfologia di quello spazio, che appare unitario, ma in realtà è più complesso. Riportiamo tre immagini di quella ricerca che continuò anche durante le insorgenti difficoltà politiche. Nel 1966 queste determinarono il tramonto di quel progetto per la città. (Vedi anche il post precedente)

pianta

sezione urbana e planimetria
uno dei tanti schizzi preparatori

mercoledì 20 aprile 2011

AD DELICIAS VERTIT (Pietro Leopoldo,Granduca)



La Fortezza Medicea è uno dei luoghi più straordinari della città. Già forte della sua forma e ricca della più bella passeggiata su Siena, è ancora aperta a ulteriori potenzialità. Solo il piazzale interno non è mai stato all’altezza del resto. La Fortezza è un punto di cerniera dell’intero organismo urbano. Perciò, quando si è pensato seriamente a dove realizzare un Centro Culturale con Auditorium, è stata significativamente indicata come il posto giusto: tra antico e nuovo.

Ma la sua alta qualità richiede solo progetti ambiziosi. Non “faraonici”, come si dice da sempre, e di nuovo oggi. Per ignoranza, suppongo, perché la qualità non ha niente a che vedere con lo spreco o lo “sfarzo”, ultima impropria parola che viene ora ad aggiungersi; ma riguarda la coerenza di un’idea leggibile nel mondo: la Fortezza come centro della musica e dello svago ( delicias? ). Allora non consideriamola un contenitore, cioè un luogo in cui quasi tutto si può fare: anche “le fiere leggere".

Chiunque sia consapevole di chi sia stato, e sia storicamente, Alvar Aalto non può che rimpiangere l’occasione fatta perdere a Siena; e qualcuno, se è ancora vivo, vergognarsene. Perciò le rassicurazioni che, se si farà qualcosa, sarà “senza sfarzo” sono preoccupanti. Che centra lo sfarzo?
I progetti sono costosi quando sono sovradimensionati e sbagliati, quando l’ambizione di chi li promuove vola bassa, quando non si capisce che devono potersi rivolgere al mondo; e non alle consuete aspettative provinciali, né alla finta saggezza di chi - non mettendoci una lira di suo - pensa solo che debbano costare poco. La politica e l’amministrazione devono invece essere ambiziose e all’altezza di poter capire che il valore di un progetto e della sua realizzazione si basa e si misura su una severa ricerca della massima qualità.

Se il progetto di Aalto fosse stato realizzato avrebbe ripagato cento volte la città dei soldi investiti.
Personalmente è noto che il grande architetto, tra i massimi del XX secolo, non ricevette nemmeno una lira.
E ciò si legge, con una certa vergogna – e con disprezzo per chi affossò l’operazione- tra le pagine di un bellissimo libro a lui dedicato, con il titolo esplicito Drawn on sand (Disegnati sulla sabbia); Helsinki, 2002.

Intanto a Bologna Claudio Abbado e Renzo Piano presentano il nuovo auditorium, vedi galleria di immagini.

giovedì 14 aprile 2011

Al di là del muro

La Natività, Bethlehem

Jerico, dal ristorante con Connie

Jerusalem

La torre dell'Università Ebraica, Jerusalem

La Spianata delle Moschee, Jerusalem

Un viaggio di lavoro non è un viaggio turistico: è più bello. La realtà, sia pure in otto giorni, ti restituisce una immagine, anche interiore, più complessa. Bella e dolorosa insieme. Ma è inutile far credere di aver capito tutto.

Bethlehem è palestinese, ma quasi circondata da nuovi insediamenti israeliani. E cresce su se stessa: pesantemente. Mai perdere le speranze e cercare ancora idee e progetti di rinascita. Sempre più difficili, però.

Difficile muoversi liberamente: troppi tagli e muri orribili. Eppure il movimento tiene ancora insieme un paese (?) sezionato. Incontrate persone anche straordinarie. Sono grato a chi ha scelto di mandarmi li, a quelli con cui  ho lavorato, a quelli che ho incontrato anche ad alto livello istituzionale. 

L'Italia, al ritorno, mi è sembrata -sia pure in modo diverso- in cattive acque.

Augusto

Al di là del muro, Jerico (per il Bianco Nero)