mercoledì 27 febbraio 2013

I grilli in testa

I sondaggi erano da tempo a favore. Porca miseria: poteva essere un trionfo! I Sondaggisti, vil razza d'annata, alle ore 15 del 25 febbraio, non era stata ancora scrutinata una scheda che lanciarono in alto numeri e seggi parlamentari come i coriandoli di un festoso carnevale preannunciato.
Anche io ero contento: su quei numeri il gioco era fatto.

Ma quella contentezza durò poco, perché sentii nella stanza qualcuno che fece:
- Crì-crì-crì!

Prima un grillo, poi un altro, poi un altro, poi un altro ancora: ormai la parete televisiva si andava riempiendo di quella nuova specie di grilli: i Grillini!


dai disegni di Chiostri e Mussino

mercoledì 20 febbraio 2013

Mistero buffo


Ieri sera, 19 febbraio, al grande raduno dei grillini, in Piazza del Duomo a Milano, è apparso (non per miracolo) Dario Fo. Infatti, quando si è presentato ha detto, piano, che l'aveva chiamato... (signorilmente: cioè accennando soltanto con lo sguardo verso l'amico Grillo).
Di fronte a quella folla, già scaldata dal grido dell'ex comico verso l'intera politica italiana: "Siete circondati: arrendetevi!", "Tutti a casa!" gli fa subito eco la massa. E Dario Fo li sprona: "Non mollate, per favore!".
Quel non mollate è un classico incitamento partigiano a resistere al Fascismo. Per Dario, forse, una assonanza dolorosa, anche se, subito, accenna alla grande festa che a guerra finita aveva già riempito la Piazza del Duomo di Milano.
Dario, infatti, quasi sussurra: "Mi sembra di esser tornato indietro di molti anni; alla fine della guerra."
Giusto quando aveva già avuto il coraggio, lui giovanissimo, di levarsi di testa il basco delle brigate nere: rimanendo però legato - come si è visto poi - ad una concezione estremista della politica, se la si vuole chiamare così.

Il Quarto Stato dipinto da Dario Fo

Post Scriptum doveroso.
Sostenere Grillo è lecito ma contemporaneamente criticabile. La storia di Dario Fo è meno schematica di quella che ho tracciato, ma l'ammirazione per l'artista non vieta il giudizio politico. Ed è da non dimenticare mai la vergognosa violenza che Franca Rame subì nel 1973 da delinquenti di estrema destra, che la Giustizia non ha saputo punire.
Anche per questo meglio tenersi lontani da incitamenti come "tutti a casa", "arrendetevi" etc.


Post, post...
Da L'Unità del 21 febbraio 2013

lunedì 11 febbraio 2013

Come niente fosse


È inutile, da parte del PD senese (e anche quello nazionale) ripetere che la decisione di affidare MPS a Viola e Profumo è stata una scelta di Ceccuzzi, allora ancora Sindaco di Siena. Senz’altro si sarà dichiarato d’accordo, credo, ma la decisione è partita da Roma e da chi tale indicazione competeva: la Banca d’Italia. Oggi poi sappiamo, con certezza, da Mario Draghi che lui stesso aveva firmato le due ispezioni che hanno costituito la premessa della successiva decisione. Male ha fatto il PD – anche quello nazionale – ad affermare che “il Sindaco di Siena etc.”. Un’autodifesa che non serve a niente ed è addirittura controproducente, perché può rivelare, inopportunamente, un senso di colpa.
Su l’Unità del 7 febbraio si scrive che, per questo, "il voto di fine mese (le politiche ndr) è visto come propedeutico a quello amministrativo di fine maggio”. Giulio Carli, segretario comunale del PD, afferma di conseguenza, nello stesso articolo, che il vero “obiettivo è rendere impresentabile il PD in vista del 27 maggio”.
E cioè che “vari pezzi democratici nemici di Ceccuzzi punterebbero a far perdere i voti al PD alle politiche per poi presentargli il conto”. Si trattasse dei cosiddetti monaciani, passi. Ma accusare tutti quelli – e sono tanti, cioè più di quelli che hanno votato alle primarie – che di fatto sono stati esclusi dalla partecipazione alle regolari primarie, è vergognoso: oltre che falso. Le primarie per le amministrative si sono tenute nella morsa di regole costituite appositamente per consentire una vittoria sicura a chi poi l’ha vinte.
Tagliando fuori democratici iscritti e fedeli (e che magari avrebbero anche votato Ceccuzzi) di cui invece oggi c’è bisogno per recuperare consenso alle elezioni politiche ormai alle porte.
Chi ha voluto intralciare questa campagna elettorale anticipando insensatamente (ma con uno scopo ben preciso) le primarie per le amministrative?
Se io, personalmente, ho chiesto in assemblea e sul mio blog (architetturepossibili.blogspot.com), le dimissioni almeno del segretario comunale del PD senese, c’era e c’è, evidentemente, un motivo politico.
E ora, per ora, tutti uniti!

Augusto Mazzini


PS. Vedi l'articolo su La Repubblica - Firenze, pagina II di oggi, lunedì 11 febbraio; sotto il titolo "Siena, il peso del Monte sul futuro Sindaco"

giovedì 7 febbraio 2013

Repetita juvant


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disegni di Attilio Mussino

Da due edizioni diverse. Una del 1944 e l'altra della fine degli anni 30, come si vede dall'autografo di mia cugina Liliana. Gli sbaffi di colore, più tardi ma di poco, sull'edizione più vecchia sono di Augusto Mazzini di anni 3-4


NB. L'"argomento" era stato già trattato nel post del 9 maggio 2012

mercoledì 6 febbraio 2013

Il conta balle incantapolli


da Il libro dei nonsense

di

Edward Lear
(traduzione di Carlo Izzo)

Giulio Einaudi editore
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I tacchi sono una applicazione ortopedica da noi aggiunta