giovedì 6 marzo 2014

Cul - turismo




Quello che ha detto sull'uso improprio del Santa Maria della Scala Pier Luigi Piccini, già Sindaco di questa città, mi trova completamente d'accordo. Il Corriere di Siena ha ospitato la sua intervista con tempismo e gran maestria.
Ci sarebbe poco da aggiungere: facciamolo perciò con un tono più leggero.
Usando un'immagine che senz'altro qualcuno avrà già adoperato, si può dire che prendere confidenza con i musei e con gli spazi di rilievo storico-artistico può essere, specie per i giovani, una vera palestra della mente. Non era stato mai detto, e fatto finora, che quegli spazi potessero essere una palestra e basta!
Invece Siena ha voluto provarci per iniziativa del suo Assessore al Turismo. Quale luogo poteva prestarsi meglio del Santa Maria della Scala, con le sue grandi sale evidentemente considerate come dei vuoti di sufficiente ampiezza, buoni anche per normali esercitazioni ginniche?
Respirando a pieni polmoni la qualità, il significato profondo di quegli spazi, la stessa preoccupante presenza inquietante di opere d'arte di grande significato e valore - la cultura insomma - sarebbe entrata per le nari anche senza volerlo o pensarci.
Inspirare / Espirare! dicevano anche i professori di ginnastica. E' così che il Santa Maria della Scala può essere in realtà considerato da molti, in questa sfortunata città, un contenitore. E il vero problema è perciò solo riempirlo. Purtroppo, dispiace dirlo, è stato riempito nei giorni scorsi - almeno da quello che si è visto - non da abili ginnasti ed eleganti ginnaste; ma da persone comuni che avranno pure il loro diritto di zompettare ispirandosi, ciascuno a suo modo.
Non è così che si può arricchire il richiamo di quei luoghi che, a troppi inconsapevoli, sembrano solo dei vuoti da riempire comunque. Del resto nel Santa Maria della Scala ha già sede l'Ufficio Turistico del Comune di Siena.

Santa Maria della Scala, Mostra per Pio II, 2006, allestimento di Paolo Mazzini