martedì 25 giugno 2013

Idem come sopra


da La Repubblica di lunedì 24 giugno 2013
Ritorno su Josefa Idem e le sue dimissioni da Ministro spinto dall'unico commento ricevuto al mio post: "Non hai citato l'articolo più intelligente e appropriato: Gad Lerner".
L'ho letto l'altricolo: e l'ho trovato perfettino e sentenzioso, tipico di chi è abituato a giudicare dall'alto di una cattedra mediatica: "Le medaglie non bastano". Ma non basta neppure paragonare l'eventuale "misfatto" edilizio e fiscale (ancora da verificare) con l'acquisto di un alloggio, con vista sul Colosseo, avvenuto a sua insaputa da parte di un ex  Ministro ligure, noto ormai solo per questo.
Lerner sembra approfittare della sua notorietà per dare una lezioncina di bon ton politico-ministeriale.
Ha voluto mostrarsi contro corrente: invece si è iscritto al folto gruppo di quelli che sono sempre sicuri di essere dalla parte giusta.
Ne risulta un'amarognola esibizione di civico pefezionismo. Non sentiva neppure, mentre stava scrivendo, l'avvicinarsi dei rombi della tempesta berlusconiana.

PS. La vicenda della casetta semirurale (la casa-palestra) di Santerno di Ravenna risalirebbe al 2007. Chi l'ha tirata fuori, se così è; e perché?

lunedì 24 giugno 2013

Idem con patate


Due pagine su Repubblica, con l'inizio in prima: "Il Governo scarica la Idem, dimissioni a un passo - parte l'inchiesta, sopralluogo dei vigili nella casa-palestra". Finalmente! In Italia si comincia a fare sul serio.
Nelle pagine interne si leggono autorevoli pareri. Paradossalmente condivido quello di Renato Brunetta (sic!), convinto che la Idem non si debba dimettere; mentre non condivido quello di Enrico Rossi, Presidente PD della Regione Toscana.
Come si vede la politica c'entra di straforo: si tratta di opinioni personali: come è giusto per un caso personale; che Josefa Idem ha affrontato personalmente dicendo poche e semplici cose in una apposita conferenza stampa. Nessuno sembra mettere in dubbio la sua onestà, ma quello che conta sono i principi. Se così fosse metà del Parlamento rischierebbe di doversi dimettere. "Il suo è un peccato veniale, ma cozza con l'immagine di paladina integerrima della morale e dell'etica". Così si esprime l'intransigente Daniela Santanché. "E' un'arrogante (senti chi lo dice), se ne deve andare". E poi: "Nessuna indulgenza, e quel Ministero spetta a noi".
Viva l'Italia!
Dario Ginefra, deputato PD, aggiunge: "Dovrebbe valutare seriamente l'ipotesi di togliere il Governo Letta dall'imbarazzo di dover scegliere per lei". Fine considerazione politico-etica!
Io personalmente (per quello che vale la mia opinione) ho quasi voglia di vomitare: Queste affermazioni di tracotante intransigenza mi pesano come patate non digerite nello stomaco. Chi ha visto la Idem nella penosa conferenza stampa avrà notato, con vergogna, l'impaccio della grande atleta dipinto sul volto: quello di una persona onesta. Ma questo evidentemente non basta: è una specie di gogna che fa sentire gli altri, migliori di quanto non siano in realtà.

giovedì 13 giugno 2013

Nomen omen

Stando senza reticenze sulla cronaca, può essere significativo vedere come una Giunta nuova in poche ore, o in pochissimi giorni, può rivelarsi molto difficile da mettere in piedi.
Mentre alcuni nomi e ruoli cominciano a delinearsi (così si dice), almeno fino alle ore 18:30 di oggi 13 giugno, settori di fondamentale importanza sembrano ancora sguarniti: l'urbanistica per esempio. Che in precedenti esperienze amministrative si è affidata in pochi minuti.
La città non manca di possibili soluzioni all'insegna della competenza, del cambiamento, della consapevolezza che questa dovrà avere fatalmente una dimensione maggiore: pena il suo disfacimento.
I nomi possibili non sono molti, ma non mancherebbero. Ma è questione di nomi o di cognomi?


mercoledì 12 giugno 2013

Impossibile tacere


Il caso è di tale gravità e ormai di così estesa conoscenza che, nonostante mi sia già espresso pubblicamente almeno due volte prima che cominciassero i lavori, è impossibile evitare di ritornarci sopra. A cose ormai compromesse e in corso d'opera; purtroppo si può dire sinora.
Potrei limitarmi ad affermare che, se fossi stato io amministratore comunale o esponente di un organismo di tutela, alla sola vista di quanto si chiedeva di fare a ridosso del Palazzo dei Diavoli, avrei buttato domanda, pareri già avuti, rendering già presentati, dalla finestra; vergognandomi anche per chi ha avuto il coraggio di presentare e redigere un simile progetto. Fidandomi dello sguardo che i miei venticinque lettori vorranno dare alle immagini qui sotto esposte (ma se vanno su internet le trovano quasi tutte, ma non tutte), spero che il loro primo sentimento sia di incredula incazzatura. Il Palazzo dei Diavoli è un unicum per storia, significato, inusuale qualità architettonica e figurativa. E di significato urbanistico: è infatti (purtroppo si dovrà dire era) un edificio di tale forza simbolica da costituire, a nord, la vera prima Porta della città di Siena.
E' incredibile come ciò che si sta costruendo sia passato, partendo da una pia committenza, tra le mani di ottimi professionisti, autorità comunali, comprovata competenza e severità degli organi soprintendenziali. Mi dispiace anche per loro.
Spero soltanto che la nuova Amministrazione Comunale trovi il disarmante coraggio di chi intende presentarsi, da subito, con segni evidenti di cambiamento rispetto al recente passato.
Le immagini qui di sotto fanno parte degli elaborati presentati ai fini della approvazione del progetto. Sarebbe bastata un'occhiata per capire l'offesa che si stava facendo nei confronti di uno dei più straordinari monumenti del nostro passato, non solo senese.
Non è mai troppo tardi per impedire i disastri: e la nostra città ne ha conosciuti recentemente fin troppi.

rendering prodotti per l'approvazione

martedì 4 giugno 2013

Contro l'urbanistica delle sigle e/o degli sproloqui




Giancarlo De Carlo e Francesco Di Giorgio (sullo sfondo) a Urbino

Per chiunque ne sia interessato (For whom it may concern)
 Siena, 31 maggio 2013

Primi appunti per un elenco semplificato, ma ragionato, dei possibili interventi che, coerenti con una linea urbanistica complessiva, abbiano anche la necessaria flessibilità nel caso dell’ampliamento della città di Siena ai comuni confinanti


1. Interventi a breve termine (un anno) e a costo vicino allo zero.
Essi possono essere anche esaustivi in sé nel caso che il singolo intervento, per quanto limitato, abbia il significato di inizio di una azione politica e risulti particolarmente leggibile e perciò significativo.

a) Riqualificazione e recupero di Piazza 4 Novembre a San Prospero.
Se ne possono – in questo caso apparentemente secondario – già identificare le principali azioni da compiere.
-       Togliere i parcheggi esterni alle abitazioni ai bordi della piazza, lasciando massimo 2/4 posti nella parte a cul de sac verso Viale Trieste.
-        Ripiantare gli alberi caduti o eliminati
-        Togliere la raccolta-rifiuti verso il Viale Vittorio Veneto: può divenire un’area di fermata dei bus urbani
-        Rivedere illuminazione pubblica, sedute, pavimentazioni e aree verdi
-        Manutenzione costante
b) Iniziare la liberazione dalle soste auto lungo Via Pian D’Ovile con una prima riduzione del 50% (fare verifica sui residenti lungo la via e nelle immediate vicinanze).
Inoltre liberare e recuperare l’intero ambiente della Fonte Nuova e renderlo facilmente visitabile.
c) Piazzale Rosselli (o della Stazione): “ripulire” da interventi mal riusciti e mal tenuti ricreando la spazialità di fronte alla Stazione. Intanto organizzare il recupero e il restauro architettonico integrale della Stazione Ferroviaria (arch. Angiolo Mazzoni Del Grande, di famiglia senese, e autore riconosciuto dalla Storia dell’Architettura Moderna Italiana).
Operazione forse da finanziare con fondi europei, o ricorrendo a sponsor privati e/o pubblici.
d) Inizio significativo-simbolico del trasferimento della Pinacoteca al Santa Maria della Scala, con la messa in Mostra, organizzata in modo stimolante e perfetto, di capolavori uno alla volta; ridando così significato e spinta alla ripresa dei lavori della effettiva realizzazione del grande Museo.
Intanto utilizzo immediato dei 600 mq già recuperati al piano superiore, insediandovi attività di ricerca e studio connesse con la costituzione del Museo.
e) Riqualificazione (al limite restauro) del Centro di Quartiere di Torre Fiorentina con l’inserimento, al posto della scuola fatiscente e in stato di abbandono, di attività e funzioni che vitalizzino il quartiere e agiscano economicamente. Con questo apporto, che può essere privato, si può rendere possibile il costo zero dell’intera operazione. Il primo anno sarà necessario per organizzare l’operazione: sia in termini di scelta urbanistica, che di soluzione economica dei costi del recupero. Questo può essere graduale, ma l’operazione deve essere trasparente, credibile e partire in tempi brevi.
f) Ridisegnare l’area Pescaia-Colonna di San Marco: troppe auto e poco spazio a causa della eccessiva e incoerente edificazione. Lavorare, per ora, sulle aree di incerta utilizzazione destinandole tutte alla fluidificazione del traffico e dei movimenti.        Etc…



2. Interventi a medio termine (5 anni, cioè una legislatura) con progettazione e organizzazione operativa a finanziamento prevalentemente “esterno”: Europa, Regione, Privati significativi…

g) Completare funzionalmente l’ampliamento dei confini della città ai Comuni contermini. Elementi portanti dell’accorpamento dei Comuni contermini verso la “città più grande” sono: nuova forma urbis, mobilità da e verso il centro storico con diminuzione dell’uso dell’auto, e nuovi mezzi e tecnologie di trasporto. Ri-distribuzione delle funzioni civiche e sociali essenziali, tenendo conto delle diverse dimensioni degli insediamenti esistenti (non solo quantitative, ma storicamente significative, potenzialmente ampliabili, etc…).
Dunque: un Comune più Municipi semplici ed efficienti. Nuovo sistema di vincoli ambientali: dalle valli verdi della città storica alla campagna dentro il nuovo sistema urbano.
Siena come Centro di almeno una struttura europea (C S E). Ad esempio Centro Studi e sperimentazione dell’uso delle Tecnologie ambientali nei centri storici: limiti e possibilità. Quindi Siena sede di un Laboratorio Europeo Permanente (L E P).
h) Ricostituzione della “Strada-fiume” prevista dal Piano Regolatore Secchi, e relativo progetto urbano (urban center).
Ipotesi: interramento parziale della ferrovia (vedi Bilbao, etc.); sopra e sotto passaggi pedonali e ciclabili ove necessario; mezzo di trasporto pubblico in sede propria tra Area Policlinico e Area Stazione (studiare il percorso, la tecnologia di trasporto, etc.); probabile eliminazione di qualche rotatoria esistente.
i) Ri-classificare il sistema il sistema degli arrivi e approdi alla città, considerando la diversa dimensione che la città potrà assumere: identificarli e individuarne la funzione non esclusiva ma principale, che li renda complementari e, ove necessario, intercambiabili.
l) Sistema Area Centrale (S A C): Fortezza, la Lizza, piazza Matteotti, Stadio, Mercato, campino di San Prospero (parcheggio con un ulteriore piano interrato?)… Continuità pedonale e ciclabile.
m) Ripresa e completamento del Santa Maria della Scala (S M S); (ricercare finanziamento europeo e/o internazionale; collegamenti con i principali Musei europei e mondiali). Assicurare al Santa Maria della Scala una direzione di qualità a livello internazionale. Sede di Laboratorio Urbano permanente (urban center).         Etc…

N.B.
L’ampliamento del confine della città fino a comprendere l’attuale Comune di Monteriggioni sembra una azione possibile anche a breve termine, e di evidente rafforzamento della credibilità di un ampliamento più generale.

Augusto Mazzini


PS.
Domenica 9 e lunedì 10 giugno a Siena si vota il ballottaggio per eleggere il Sindaco dei prossimi 5 anni.