venerdì 31 agosto 2012

Panorama italiano




"Oggi siamo davanti alla costruzione artificiale di una "torbida manovra destabilizzante", come denuncia Napolitano e come conferma Ingroia. Trasparenza, libertà e verità con c'entrano nulla, come è chiaro. C'entra solo la demagogia di chi dipinge la nostra Democrazia come un sistema marcio dal suo vertice fino alla base: per aprire la strada al ribellismo populista, che già una volta ci ha regalato la peggiore esperienza della storia repubblicana".
Ezio Mauro, la Repubblica, venerdì 31 agosto 2012


"Cucù!"

giovedì 23 agosto 2012

Una politica rapida, una democrazia efficiente

Dal Blog del Presidente della Regione Toscana: www.ilsignorrossi.it


Sembrerà semplicistico affermare, nella situazione in cui siamo (come paese, regioni, città), che la rapidità dell’azione politica è il fattore oggi più necessario e più assente. E invece si deve pretendere da chi ci governa o ci amministra: rapidi nel fare, non solo nell’enunciare. Perché la rapidità è già l’inizio di una azione di governo. E’ la partenza da cui dipende la qualità della attuazione delle scelte che si svilupperanno. La materia (il problema) su cui spesso si è già discusso molto, deve disporsi secondo la linea che si attua, anche con necessari aggiustamenti lungo il percorso. Occorre dunque una democrazia veloce ed efficiente. Vengo perciò, rapidamente, a due temi dibattuti in Toscana anche con toni alti e ricchi di opportunità.
Primo: il tema del prossimo (?) dissolvimento delle Province: che fare? Finora è stato inevitabilmente occasione di legittimi interrogativi e di contrasti forse insanabili. Credo perciò che la proposta avanzata da Rossi, il Presidente della Regione, sia la più semplice e, insieme, la più completa: come talvolta felicemente succede. Le tre grandi Aree Vaste della Toscana possono, infatti, comprendere le nuove funzioni, e insieme cogliere le diverse fisionomie dei territori toscani che la storia ha inciso nel paesaggio, nell’arte, nel lavoro umano, nelle parole….. E anche in più recenti e nuovi problemi ambientali.
Secondo: il tema dell’accorpamento di Comuni che non corrispondono più, da soli, ad una compagine territoriale che, di fatto, li supera e comprende. Da qui l’incapacità di gestire, persino di conoscere, i problemi che hanno ormai un’altra dimensione.
Siena, per esempio: è ormai del tutto inutile continuare a discutere attorno a ipotesi che eludono il tema centrale. Qualsiasi seria analisi porta infatti a concludere che la dimensione reale della città è ormai un’altra; e che non esiste la vera Siena possibile. L’ambito urbano è da tempo più grande degli attuali confini comunali. Ma non esiste ancora una città, un organismo urbano, che gli corrisponda. Non è solo un problema demografico; né solo urbanistico. E’ un problema di forma urbis: elaborare un disegno, non solo fisico, cui tenda la città assumendo i Comuni contermini come partecipi di questo difficile ma inevitabile obbiettivo. Ci aiuta, una volta tanto, la Legge, che consente ai Comuni di accorparsi in un Comune unico. Non c’è bisogno di nessuna norma speciale. C’è bisogno, invece, di coraggio e unità della Politica che superi le vischiosità degli apparati; e, insieme, di una elevata capacità di dare forma, funzioni e significato alla nuova più grande città. Si faccia come Pisa: che si unirà, speriamo presto, con i quattro comuni confinanti, in un solo Comune di duegentomila abitanti. Siena potrà averne circa centomila.
Avanti, senza paura: con entusiasmo, anzi!

Augusto Mazzini
articolo pubblicato sul Corriere di Siena il 22 agosto 2012

Augusto Mazzini, schema urbanistico (2008)