mercoledì 28 agosto 2013

Laffondazione

"C'è un Presidente, in fondo!"

Il "disastro" del Monte dei Paschi di Siena fa ormai parte delle citazioni obbligatorie di giornalisti e politici (uno in particolare, di ascendenza Collodiana) che vogliono enumerare le ragioni del degrado economico italiano. E nel mezzo c'è anche la Fondazione Monte dei Paschi.
La quale, ancorché presieduta e diretta in modo non esemplare, si è svenata per salvare la Banca, i cui attuali dirigenti non mostrano tuttavia alcuna riconoscenza. Anzi.
Non a caso la Fondazione non è riuscita ancora a nominare il nuovo presidente in sostituzione di quello già scaduto da tempo.
Eppure sono settimane che si snocciolano nomi di possibili presidenti, alcuni con le caratteristiche necessarie, almeno uno di eccezionale qualità: ma i più erano già impegnatissimi.
Un giornale locale ne ha enumerati forse decine, finendo sempre con quattro nomi senesi, tra cui due "padri della patria". Ma ancora niente: forse oggi... ... ...

Infine una considerazione senz'altro semplicistica: la crisi gravissima di Banca e Fondazione è vera; ma perchè tutto è successo, anche al di là della inadeguatezza, non solo tecnica, dei massimi dirigenti? Viene il dubbio che in sfere non  solo economico-finanziarie, fuori di ogni controllo ma capaci di controllare, ci si sia posta la semplice domanda: dove sono tanti soldi raggiungibili, ora, in Italia?
E Siena è stata la risposta.

venerdì 9 agosto 2013

Doppia IMU


Siena, questo è noto da tempo, è la città che, per vari motivi non tutti comprensibili, ha l’IMU più alta d’Italia.
Non farò riferimenti specifici a norme, regolamenti, etc.: cioè l’insieme entro cui si sperde la ragione e si perdono i normali cittadini. Farò invece un esempio. Io mi trovo nella seguente situazione: abito in via Campansi, nell’edificio che disegna la bella curva subito dopo il Campansi. Curva su cui si esercitano volentieri moto e motorini, auto e furgoni, e anche i numerosi e pachidermici autobus urbani. Tutti, comunque, spesso ad alta velocità e a forte emissione di gas. Ma non è questo il punto, anche se sembrerebbe un problema da affrontare presto.
Dunque: la casa in cui abito da oltre 30 anni è di proprietà, a seguito di un lascito, della Società di Esecutori di Pie Disposizioni: a cui pago l’affitto. Immagino che la Società paghi a sua volta l’IMU, di cui non conosco l’entità.
Da due anni circa possediamo una abitazione su Viale Vittorio Veneto, davanti all’ex-Campino.  E’ la nostra unica casa, compresa in un dignitoso edificio che fu costruito da, e per, dipendenti del Comune di Siena. La casa è abitata da mio figlio maggiore: sostanzialmente un precario. Su questa casa che utilizzo nell’ambito familiare, pago, e dovrei ancora pagare, l’IMU come seconda casa. E’ classificata così, credo, perché non è la casa principale (sic!). Che sia l’unica di proprietà non importa: così prescrive, fin’ora, l’assurda regola.
In breve: nel caso che una simile regola non venga modificata, e quindi venga ancora applicata, è mia ferma intenzione fare opposizione in modo deciso. Non mi accontenterò delle burocratiche risposte che già mi immagino, perché queste confermeranno, in realtà, un vero e proprio sopruso. Una sola casa in proprietà non può essere seconda a nessuna altra casa.
Quando si inventano queste trappole può anche significare che sono troppi gli irraggiungibili che hanno davvero più di una casa; oppure che l’Ente richiedente ha seri problemi economici che intende per questa via alleviare. Non solo a Siena ovviamente: figuriamoci in altri luoghi dove l’IMU è il più basso d’Italia!
In altri paesi le autorità preposte, non solo a temi come questo, si muovono in modo diretto e democratico: un colloquio in cui si misurano le rispettive opinioni, si confrontano i dati reali, e si decide. Ciò farebbe bene anche agli attuali addetti che, mi immagino, non amino affatto sentirsi definire soltanto “burocrati”.


disegni di Saul Steinberg