venerdì 28 settembre 2012

Le cose da fare


Sotto questa tovaglina spariscono, come la polvere sotto i tappeti, quasi tutti i problemi della nostra città e di tutto il paese, che, occupandosi prevalentemente di: schieramenti, se Monti..., scadenze elettorali tutte affette da ejaculatio precox, passano regolarmente - se va bene - in secondo piano, nonostante affliggano la maggioranza dei cittadini.
Rispuntano i vecchi arnesi della politica, altri non sono mai spariti; ma guai a farne solo una questione di età: basta pensare al Presidente Napolitano, al Santo Padre e, per stare più leggeri, a certi giocatori di calcio che, ritenuti vecchi, sono spesso i migliori in campo. Affrontiamo i problemi, identificandoli con serietà quasi scientifica, evitando i fanatismi ecoconservatori; ricostruendo su di essi i rapporti con amici, conoscenti, persone incontrate per caso, persino le spesso gentili telefoniste. E' più facile trovarsi d'accordo sulle principali cose da fare, in simili casi, che in assemblee fasulle dove gli aventi diritto alla parola sono sempre gli stessi, per dire pressappoco sempre le stesse cose. Anche gli sfortunati lavoratori che a migliaia manifestano, purtroppo riducono giuste rivendicazioni a cori da curva da stadio.
Parlare, discutere, e cantare con parole che possono muovere i sentimenti dei milioni di persone oneste.

venerdì 14 settembre 2012

Alfonso Carrara 1922-2012


Our beloved Alfonso Carrara died in the early morning hours of September 13. Husband to Ivonne Berti, then to Gillion, he lived 90 years.
Architect, poet, artist, photographer, he enjoyed '90x90' this past March, surrounded by friends at a festive opening of a retrospective of his drawings to celebrate what would be his last birthday. He was hospitalized on Saturday, September 8, with pneumonia.  

A service at Our Lady of Mount Carmel in Chicago in the coming weeks is being planned, and details will be forthcoming.

in the fog
Dead Men walk
               No -- 
float like gondolas.
                                                 Alfonso Carrara





A Siena, e non solo, lascia molti amici.



N.B. Le parti battute a macchina sono scritte originali di Alfonso Carrara. Se ne apprezza, infatti, l'inventiva di Toscano nato a Chicago.


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Dal Chicago Tribune del 16 settembre 2012


mercoledì 12 settembre 2012

La Scala senza Scalini

Duccio, la Madonna dei Francescani (XIII sec.), Pinacoteca Nazionale di Siena
L'opera può essere ingrandita fino alle dimensioni reali (cm 17x24)

Pochi gli interventi pubblici di Mario Scalini, Soprintendente ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Siena (e Grosseto). Ma quando i suoi interventi appaiono, se ne apprezza immediatamente la burocratica finalità.
Non se ne conosce la nascosta operosità, ma se ne intuisce il fastidio ad affrontare il nuovo. Ma conviene riportare per intero quanto ha scritto (Corriere di Siena, 12 settembre, pag. 5) a proposito del "Possibile transito di opere della Pinacoteca Nazionale a costituende Fondazioni" (cioè, nel caso, al Santa Maria della Scala). Candidamente ammette: "Gli amici mi segnalano che sulla Stampa...".
Meno male che glielo hanno segnalato gli amici, altrimenti non si sarebbe forse accorto di niente. Né della chiusura del Santa Maria della Scala, né, in generale, delle condizioni in cui versa il patrimonio artistico statale. Da buon burocrate non ha tuttavia trovato niente nelle sue carte. Se conoscesse bene, come chiede ad altri, "la storia delle raccolte", saprebbe che le opere di cui si parla sono dello Stato come un figlio affidato ad una balia ormai senza latte. E che, per quanto riguarda la Pinacoteca Nazionale, le opere hanno tutte una storia interamente senese: qui nacquero ed ebbero fino ad oggi residenza. Salvo quelle che, per danaro, bravi senesi sperperarono nei secoli scorsi. Tuttavia sono vive nel mondo.
A.M.

La Sacrestia 'nuova' del Santa Maria della Scala

mercoledì 5 settembre 2012

CON PILATO

Dopo aver esperito estenuanti (e dico: estenuanti) punto, virgola, punto e virgola. Ho finalmente contattato (con tattato con mano) l'addetto Apposito (è il cognome); la quale, gentilissimo, mi ha gentilmente offerto il modulo facente parte (o parto) della modulistica istituito appositivamente per aiutare il cittadino io stesso.
Propongo quidiseguito il modulo consegnatomi per riempirlo anche seduto stante.
Manifesto la mia viva (o morta - sottolineare lo stato attuale) soddisfazione per la compilabirintità del suddetto e sottoscritto.
Con il dubbio, come si legge nel modulo, di essere tutt'ora vivente nel momento stesso in cui lo compilo (e con penna). Si allega, per presa di culo e di conoscenza, copia in tonsa del sù detto e sotto scritto modulo, fatto per il nostro bene.


lunedì 3 settembre 2012

Quei maledetti Bow-Windows


Non è considerato elegante pubblicare nel proprio blog realizzazioni uscite dal nostro studio. Talvolta però capita (si potrebbe dire: spesso) che architetture e interventi ritenuti ad un'altra scala, che non sia la propria città, siano ritenuti di grande interesse, e come tali, anche pubblicati.
Il caso in questione riguarda un vecchio podere denominato Caselunghe, da tempo in abbandono, ma ormai inserito entro il perimetro urbano della città di Siena; molto vicino al policlinico delle Scotte e in una posizione ambientale e panoramica straordinaria. La sua trasformazione, voluta dall'ente proprietario - la Sociatà di Esecutori di Pie Disposizioni - e accompagnata dalla collaborazione dell'Amministrazione Comunale, ad esempio per la qualificazione di Social Housing (con quanto ne consegue), ha tuttavia registrato nella civica opinione pubblica anche preoccupanti casi di rigetto. Fa piacere invece che se ne siano occupate due pubblicazioni: L'industria delle costruzioni (ormai tra le migliori riviste di architettura italiane) in un numero dedicato all'housing in Italia (edizione italiana e inglese); e Ri_generazioni dell'abitare sociale, a cura della Commissione Cultura della Fondazione degli Architetti di Ferrara, che ha inserito l'intervento tra i casi-studio europei.
Augusto Mazzini


ex fienile


"Il lato sud degli edifici si caratterizza per il gioco dei nuovi elementi aventi struttura autonoma agganciata agli edifici esistenti e posizionati in modo alternato tra il piano terra e il primo piano, dove diventano veri e propri "bow-window", quasi dei "pontili" che proiettano gli alloggi verso il giardino e la città. Al contrario, il lato nord, verso la strada e l'accesso all'area, non manifesta in modo evidente l'intervento di ristrutturazione, quasi a voler conseravre l'aspetto originario del complesso. La distribuzione e l'organizzazione degli alloggi e l'articolazione degli spazi comuni, infine, sfruttano le diverse altimetrie del terreno - e, in particolare la pendenza sud-est - per generare ambiti funzionali distinti. Il complesso presenta, quindi, forti caratteri identitari, determinati da un'architettura sapientemente calibrata, che non rinuncia alle spinte formali ed estetiche rispettando gli aspetti storici e ambientali del sito in cui si inserisce".

Mariateresa Aprile, da L'industria delle costruzioni, settembre-ottobre 2011
Ringraziamenti particolari: Claudio Tassinari, Giuseppe Nannerini e Bruno Bruchi, fotografo
Hanno collaborato al progetto: Arturo Dapporto, Rita Lucci, Carla Falleroni
Realizzazione: E.A.C.O.S. Siena
Progetto: 2004
Realizzazione: 2008-2010