giovedì 29 novembre 2012

Lettera aperta a





Post Scriptum
Ore 18:15 del 29 novembre 2012

Purtroppo la soddisfazione, ben sottolineata anche da Concita De Gregorio e Vittorio Zucconi su La Repubblica, per l'effetto democratico del confronto Bersani-Renzi rischia di essere gravemente offesa da alcune notizie di oggi. Le costose pagine a pagamento di Renzi su La Stampa, Il corriere della sera, Il sole 24 ore etc.; la proliferazione e distribuzione di moduli prefabbricati per acquisire il diritto di voto al ballottaggio, le conseguenti avventate minacce di fare "confusione" con l'affollamento artificioso ai seggi; tutto questo inquina gravemente l'effetto di democratica competizione che era risultato dal confronto di ieri sera.
Non rimane altro, se le cose stanno così, che Renzi si dissoci immediatamente e inequivocabilmente da queste iniziative che è ingenuo definire sconcertanti. C'è di peggio?

venerdì 16 novembre 2012

Del degrado in breve

Brutto disegno su legno (8 x 5,5), purtroppo siglato.

Siena - ma quante città italiane lo sono, però con interessanti eccezioni - appare in grave e continuo degrado urbano. Dai piccoli segnali: pavimentazioni stradali, ancora in pietra serena, ma sconnesse e con toppe in asfalto; lavori in corso senza esplicita finalità e ufficiale documentazione; e con occupazione privata di spazi pubblici, anche di grande valore e significato. Ora, per esempio, tocca alla Costarella, occhio fotografico sulla Piazza del Campo per migliaia di persone. Persino alterazione di luoghi anche simbolici, come Piazza Tolomei, dove la affliggente e perdurante presenza di una impalcatura ricorda il luttuoso caso della caduta di una mensola del balcone (l'unico nella piazza): tutto ciò per la incapacità di svincolare l'aspetto giudiziario delle responsabilità da quello ingegneristico del rapido consolidamento del balcone.
Ma come tacere dei cosìddetti dehor, che occupano ormai luoghi pregiati della città, eliminando slarghi, affacci, soste con cui si esprime la straordinaria e sorprendente spazialità senese. E' la città (il Comune) che si svende per quattro soldi, autorizzando l'occupazione del suolo pubblico ad uso dei privati. In taluni casi - dato il costo delle strutture che vi si piazzano - la concessione non appare realisticamente revocabile a termini brevi. Favorire le attività economiche è cosa buona e giusta, ma non a grave danno dell'uso pubblico degli spazi e, in generale, della qualità urbana.
Che sembra rimasta, invece, l'ultima risorsa da cui partire per riconquistare faticosamente uno status perduto.


venerdì 2 novembre 2012

Eyes Wide Shut

L'organismo di Siena quasi non ha la forza, o la voglia, o la capacità, di reagire. Eppure siamo di fronte ad un Governo che ha sfornato in quattro e quattr'otto (?) una nuova geografia amministrativa dell'Italia che fa già schifo a vederla disegnata. I matematici-tecnici del Ministero di competenza hanno giocato sul computer a "campo minato"; sollevando ogni specie di putiferio. Ora c'è perfino da vergognarsi a sostenere le ragioni di Siena (e della Toscana: il Presidente Rossi sembra aver deglutito il suo perfetto disegno). Le province toscane ora delineate assomigliano alle "contrade soppresse" del Palio: tristi e inutili. Mancano visibilmente almeno due luci; Pisa e Siena, che qualsiasi cittadino del mondo avrebbe tirato a sorte a occhi chiusi (eyes wide shut).

PS. I politici senesi hanno avuto almeno 20 anni di tempo per realizzare la "città reale", unificandosi con i comuni contermini. Sarebbe bastato, ora, almeno per far saltare il giochino numerico dei gratta e vinci ministeriali.