venerdì 16 novembre 2012

Del degrado in breve

Brutto disegno su legno (8 x 5,5), purtroppo siglato.

Siena - ma quante città italiane lo sono, però con interessanti eccezioni - appare in grave e continuo degrado urbano. Dai piccoli segnali: pavimentazioni stradali, ancora in pietra serena, ma sconnesse e con toppe in asfalto; lavori in corso senza esplicita finalità e ufficiale documentazione; e con occupazione privata di spazi pubblici, anche di grande valore e significato. Ora, per esempio, tocca alla Costarella, occhio fotografico sulla Piazza del Campo per migliaia di persone. Persino alterazione di luoghi anche simbolici, come Piazza Tolomei, dove la affliggente e perdurante presenza di una impalcatura ricorda il luttuoso caso della caduta di una mensola del balcone (l'unico nella piazza): tutto ciò per la incapacità di svincolare l'aspetto giudiziario delle responsabilità da quello ingegneristico del rapido consolidamento del balcone.
Ma come tacere dei cosìddetti dehor, che occupano ormai luoghi pregiati della città, eliminando slarghi, affacci, soste con cui si esprime la straordinaria e sorprendente spazialità senese. E' la città (il Comune) che si svende per quattro soldi, autorizzando l'occupazione del suolo pubblico ad uso dei privati. In taluni casi - dato il costo delle strutture che vi si piazzano - la concessione non appare realisticamente revocabile a termini brevi. Favorire le attività economiche è cosa buona e giusta, ma non a grave danno dell'uso pubblico degli spazi e, in generale, della qualità urbana.
Che sembra rimasta, invece, l'ultima risorsa da cui partire per riconquistare faticosamente uno status perduto.


Nessun commento:

Posta un commento