giovedì 25 luglio 2013

Smart City 2

A tutela di questo spazio (fino ai primi di agosto)

 La nuova Giunta è in carica da poco più di un mese, ed è facile capire che il periodo commissariale e le oggettive difficoltà del momento non rendano facile il compito del Sindaco e dei suoi Assessori.
Alcune cose evidenti sono sotto gli occhi di tutti: il cattivo stato di molte strade, il permanere di un traffico difficile e poco sorvegliato, le condizioni precarie di alcuni servizi, gravi errori (?) urbanistici dell'ultimo decennio, etc.
La struttura della Giunta sembra aver trovato un suo equilibrio; e la presenza di un Sindaco fortemente motivato si avverte. La stampa locale continua, però, a fare nomi e cognomi per ogni "carica" in attesa di essere ricoperta: i presunti candidati rischiano, a volte, di essere per numero superiori all'attuale debole popolazione della città. Si potrebbe dire, volgarmente, "più culi che sedie". E' persino commovente vedere quanti si siano candidati per i quattro (4) posti spettanti al Comune nella Deputazione Generale della Fondazione: è evidente la voglia che molti provano di sentirsi utili alla città. Che tutti poi lo sarebbero davvero, è tutto da dimostrare.
Tra i tanti ruoli da ricoprire, uno sembra ora dimenticato. Nella nuova Giunta, infatti, manca ancora chi occupi il fondamentale ruolo, per una città come Siena, di Assessore alla Cultura: per usare un termine che forse andrebbe aggiornato, dato che i compiti di un simile ruolo sono oggi più complessi, articolati e aperti ai nuovi orizzonti in cui tale assessorato si deve proiettare.
E' vero che , intanto, questo Assessorato è inglobato nelle competenze del Sindaco, che ne ha evidentemente colto la fondamentale importanza.
Ma il nome di chi sarà poi effettivamente Assessore alla Cultura sembra, col tempo, sfumato. Nel senso che si parlò subito del professor Massimo Vedovelli, ancora rettore pro-tempore dell'Università per Stranieri fino al 31 ottobre, quando gli subentrerà Monica Barni, già eletta Rettore all'unanimità.
Un felice caso di rara ed efficiente continuità.
Non sarebbe male - se le cose stanno così - che si dicesse esplicitamente, fin da ora, che alla scadenza prevista Vedovelli sarà il nuovo Assessore alla Cultura.
Non è più il tempo, se mai lo è stato, di un Assessorato quasi onorario, o comunque destinato ad essere affidato a figure tradizionali, sia pure alte, di intellettuali e/o accademici della cultura.
Ora è il tempo in cui occorrono, oltre alla cultura specifica, le grandi capacità organizzative e di relazione ampiamente dimostrate dal Rettore dell'Università per Stranieri coi risultati ottenuti dalla sua gestione. Troverà senz'altro nella Giunta Comunale, fortemente innovata, intelligenze pronte ad una cooperazione che ormai è necessaria in ogni organismo di governo: anche quello cittadino.

martedì 23 luglio 2013

Smart City


Smart (dal vocabolario, al femminile, come si conviene per una città):
elegante, alla moda, sveglia, intelligente, abile, furba, brillante, spiritosa, forte, secca, rapida, veloce, grande, considerevole.
Come sostantivo anche: dolore e sofferenza

Meglio lasciare, ossia carpire, la parola a Francesco Profumo, già Ministro dell'Istruzione dell'Università  e della Ricerca del Governo Monti; citando un significativo brano di un suo articolo su arcVision (aprile 2013).
"Sono due gli aspetti della visione Smart City, che però vanno sottolineati e tenuti in considerazione. In primo luogo troppo spesso la città è intesa solo come la "città che consuma" e la "città da amministrare". Ma esiste una terza visione - sempre più critica - ed è quella della "città che produce".
Con l'emergere dell'economia dei servizi, la città è ormai diventata il cuore della nuova economia e richiede nuove infrastrutture e nuove piattaforme di conoscenza (sia di produzione, sia di condividsione) anche per produrre in maniera più competiviva. . .
L'aspetto forse più caratterizzante delle città italiane è il loro cuore antico, il centro storico e il patrimonio culturale diffuso: più che un limite verso la loro modernizzazione si tratta invece di una straordinaria occasione per una forte caratterizzazione identitaria e può diventare il laboratorio a cielo aperto dove sperimentare le tecnologie e le soluzioni avanzate. Inoltre, le nostre città sono organizzate attorno alle piazze, hanno una forte dimensione turistica, una diffusione capillare della cultura imprenditoriale artigiana e del commercio al dettaglio. Città dunque come straordinari cantieri progettuali. Etc."

Siena è iscrivibile di diritto in questa prospettiva. Partendo da una condizione di grave crisi, ma non essendo povera, occorre senza indugi attuare o ripristinare una salvaguardia estesa e rigorosa dell'esistente; contemporaneamente individuare i luoghi e i modi per attivare il prima possibile il "laboratorio a cielo aperto".
Perciò occorrono: conoscenza delle qualità esistenti e potenziali, intelligenza politica (senso della polis), capacità organizzativa, apertura al mondo: cioè "collaborare per competere".