lunedì 3 settembre 2012

Quei maledetti Bow-Windows


Non è considerato elegante pubblicare nel proprio blog realizzazioni uscite dal nostro studio. Talvolta però capita (si potrebbe dire: spesso) che architetture e interventi ritenuti ad un'altra scala, che non sia la propria città, siano ritenuti di grande interesse, e come tali, anche pubblicati.
Il caso in questione riguarda un vecchio podere denominato Caselunghe, da tempo in abbandono, ma ormai inserito entro il perimetro urbano della città di Siena; molto vicino al policlinico delle Scotte e in una posizione ambientale e panoramica straordinaria. La sua trasformazione, voluta dall'ente proprietario - la Sociatà di Esecutori di Pie Disposizioni - e accompagnata dalla collaborazione dell'Amministrazione Comunale, ad esempio per la qualificazione di Social Housing (con quanto ne consegue), ha tuttavia registrato nella civica opinione pubblica anche preoccupanti casi di rigetto. Fa piacere invece che se ne siano occupate due pubblicazioni: L'industria delle costruzioni (ormai tra le migliori riviste di architettura italiane) in un numero dedicato all'housing in Italia (edizione italiana e inglese); e Ri_generazioni dell'abitare sociale, a cura della Commissione Cultura della Fondazione degli Architetti di Ferrara, che ha inserito l'intervento tra i casi-studio europei.
Augusto Mazzini


ex fienile


"Il lato sud degli edifici si caratterizza per il gioco dei nuovi elementi aventi struttura autonoma agganciata agli edifici esistenti e posizionati in modo alternato tra il piano terra e il primo piano, dove diventano veri e propri "bow-window", quasi dei "pontili" che proiettano gli alloggi verso il giardino e la città. Al contrario, il lato nord, verso la strada e l'accesso all'area, non manifesta in modo evidente l'intervento di ristrutturazione, quasi a voler conseravre l'aspetto originario del complesso. La distribuzione e l'organizzazione degli alloggi e l'articolazione degli spazi comuni, infine, sfruttano le diverse altimetrie del terreno - e, in particolare la pendenza sud-est - per generare ambiti funzionali distinti. Il complesso presenta, quindi, forti caratteri identitari, determinati da un'architettura sapientemente calibrata, che non rinuncia alle spinte formali ed estetiche rispettando gli aspetti storici e ambientali del sito in cui si inserisce".

Mariateresa Aprile, da L'industria delle costruzioni, settembre-ottobre 2011
Ringraziamenti particolari: Claudio Tassinari, Giuseppe Nannerini e Bruno Bruchi, fotografo
Hanno collaborato al progetto: Arturo Dapporto, Rita Lucci, Carla Falleroni
Realizzazione: E.A.C.O.S. Siena
Progetto: 2004
Realizzazione: 2008-2010

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