lunedì 23 luglio 2012

Urbanistica: troppe sigle mentali


Già l'incipit di una semplice e necessaria Relazione, per un normale cittadino, potrebbe essere sconvolgente.
"Il PCI recepisce in toto il PTC...". Un salto indietro della politica? E' tornato, di nascosto, il mai dimenticato Partito Comunista Italiano: a fare cosa? A recepire il PTC: Partito Toscano Comunista? Partito Totalitariamente Comunista? O, peggio, di questi tempi, Patteggiamento Totalmente Condiviso?
E via di seguito, fino alla perdita di conoscenza.
In realtà proprio di questo si tratta. Attraverso la sterminata produzione e l'uso pervasivamente corrente di Sigle (non come sintesi felice di un tutto, ma come un niente per il niente) si sono perse, anche tra chi praticava la disciplina urbanistica (DU?) il senso e il linguaggio comune; quello che ti dice e chiama le cose per quello che sono. Nel caso dell'urbanistica attuale, invece, per quello che non sono: un linguaggio parallelo alla realtà o, meglio, parallelo alla perdita di conoscenza della realtà: che è la materia (naturale o artefatta che sia) di cui è fatta l'urbanistica. C'è chi ha detto e dice (siamo in molti e ormai in disuso) che in Italia - e in Toscana in specie - l'Urbanistica come studio e progettazione dei luoghi (territori o parti di città che siano) è morta.
Rimangono invece schiere di forzati o di manipolatori che, con le sigle al posto di chiare formulazioni, ci tirano a campare; anche con disgusto (se tecnici pubblici obbligati a farlo); o con sadica e interessata applicazione (se professionisti della ex-materia o pubblici amministratori di saccente ignoranza o semplice conformismo). Tutti urbanisti, nessuna urbanistica: un effetto davvero straordinario.

Si potrebbero allegare pagine di Sigle e di Titolazioni, di Comitati, Organi, Uffici di Competenza etc., senza mai incontrare parole come: "disegno" (concettuale o grafico), morfologia, progetto tentativo o preprogetto, addirittura progetto o piano tout-court etc...
E la Regione Toscana, dopo le decise premesse iniziali (Marson dà l'altolà ai Comuni: "Legge Urbanistica da rivedere"), perché appare oggi così assente o silenziosa in materia? I vecchi fantasmi, dentro la burocrazia e anche la politica, ancora aleggiano, evidentemente.

PS.
Diversi anni fa, progettando con Aimaro Isola e Gino Piarulli, per Marinella di Sarzana, ci trovammo di fronte gli eroici difensori della rana esculenta. I nostri progetti sono rimasti morta testimonianza di un'urbanistica pensata e disegnata.
Le rane esculente saltano felici come niente fosse, perché il vero ostacolo non furono loro.


Disegno di studio di Augusto Mazzini, Marinella di Sarzana (2003)

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