martedì 26 giugno 2012

Nelle more di Cuna




La Grancia di Cuna è situata nel territorio comunale di Monteroni; ma non c'è dubbio che, per la complessità della sua storia, per le sue dimensioni non solo fisiche, e per la vicinanza alla città di Siena, può di fatto essere considerata, tra le diverse grance ancora esistenti, un autentico prolungamento del Santa Maria della Scala: il più antico ed esemplare complesso ospedaliero e assistenziale italiano, se non europeo.
E' interessante leggere come, anche nelle descrizioni turistiche più attendibili (touringclub.com e Museo Galileo - Istituto e Museo di storia della Scienza), venga descritto ancora oggi come "in perfetto stato di conservazione edilizia". Non è così: si può dire che è "salvabile", che è "recuperabile"; ma l'attuale stato, nonostante l'affidamento alla Amministrazione Comunale di Monteroni, è piuttosto di abbandono. Non solo perchè i già finanziati lavori di ricostruzione e restauro della copertura non sono, almeno fino ad oggi, mai iniziati; ma anche perchè la normale manutenzione esterna ed interna non risulta, a quello che si vede, effettuata con la necessaria continuità. Tutto questo nonostante la coraggiosa decisione dei proprietari di quasi tutto il complesso monumentale, di cederlo gratuitamente per 99 anni al Comune, con l'impegno - appunto - di fare manutenzione e restauri. Questo al fine di renderlo progressivamente agibile per una utilizzazione sociale e culturale. L'acustica dei Granai diviene, in presenza di un pubblico, perfetta!
Pochi sanno che la Grancia di Cuna è stata oggetto di studio nei 9 anni di presenza a Siena dei corsi dell'ILAUD (Laboratori Internazionali di Architettura e Disegno Urbano) diretti da Giancarlo De Carlo, indimenticabile intelligenza dell'architettura italiana. Ma per Peter Smithson, uno dei veri maestri di quei laboratori e, per sua fortuna, conosciuto e amato dalle menti più aperte della cultura architettonica (e non solo), la Grancia di Cuna è stata occasione di fondamentali arricchimenti del pensiero progettuale.
E' dalla conoscenza e dallo studio diretto dell'organizzazione funzionale e spaziale di quel complesso, che è nato il concetto-principio progettuale del conglomerated ordering, traducibile in "ordine conglomerato", però difficile da intendere. Se uno sfoglia invece i due volumi su Alison e Peter Smithson editi da The Monacelli Press, 2001 e 2005, New York, troverà, di Peter, quasi come un ultimo bagliore della intelligenza dei luoghi e del progettare, pagine, figure, parole ed edifici realizzati (università di Bath) che meglio chiariscono quella intuizione. Secondo me da far fruttificare ancora. E lo dico, perchè fortunato testimone dello sviluppo di quel pensiero, nato proprio lungo la rampa interna della Grancia.
Dunque non solo una grande storia antica, di quel luogo, ma una presenza viva nella contemporaneità.
Che fare oggi? Non so se il Comune di Monteroni ce la farà, almeno a fare quello che è obbligato a fare: cioè salvare la copertura e provvedere ai necessari consolidamenti.
Di una cosa sono sicuro: che la Grancia di Cuna è un complesso troppo grande, non solo fisicamente, e troppo ricco di prospettive di uso, che un Comune piccolo come Monteroni non ce la farà mai ad affrontarlo nelle sue necessità e potenzialità.
E neppure Siena ce la farà. Non solo per il suo stato economico attuale; ma se non lo iscriverà almeno tra le cose da realizzare, se l'obbiettivo di divenire Capitale Europea della Cultura, è davvero una cosa possibile e seria.

Bath as a fringed mat. 1988 plan update
(Bath come un tappeto sfrangiato, 1988 pianta aggiornata)
La Grancia di Cuna, pianta primo piano
Santa Maria della Scala, 1901, piano basso

Peter Smithson: Where, Why and How. Year book ILAUD 1988/89 pagg. 66-71


Grancia significa granaio fortificato.
Lo spedale già esistente nel XII secolo lungo la Via Francigena per assistere i pellegrini, nel XIII secolo divenne proprietà dello Spedale di Santa Maria della Scala. Ampliato e ristruitturato, fu poi fortificato per salvaguardare le riserve di cereali e grano.
La Grancia di Cuna ha ospitato personaggi di grandissimo rilievo e aiutò più volte Siena in occasione delle carestie

2 commenti:

  1. Articolo bellissimo!
    Ci sono andato oggi a piedi visto che abito a Monteroni e sono uno studente di Architettura.
    E' vero, è in completo abbandono... resta comunque affascinante il complesso così come tutte le possibili ipotesi di riconfigurazione funzionale.
    Bellissima la citazione di Smithson! Mai avrei pensato di trovarlo così vicino casa!
    Complimenti!

    Diego Pérez

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentile Diego, sono rimasto molto colpito dalle sue brevi ma dense osservazioni sulla Grancia di Cuna, il suo stato e le sue potenzialità.
      Ma particolare piacere mi ha fatto il riferimento a Peter Smithson: mai avrei pensato di trovarlo da parte di uno studente di architettura odierno.
      Cordiali saluti.

      Elimina