venerdì 18 marzo 2011

Il nuovo progetto dello Stadio di Siena

Sull' ospitale "Bianco Nero", rivista sportiva distribuita alle partite, ho scritto più volte dello stadio (Artemio Franchi - Monte dei Paschi Arena). Riproponiamo ora un pezzo scritto esattamente un anno fa sul perché è sbagliato spostare lo stadio, riproducendo il disegno che lo accompagnava. 


Vorrei ora spendere due parole per giustificare il mio modesto schizzo pubblicato sull’ultimo Bianco Nero. Si poteva leggervi, contro la silhouette di Siena, l’attuale stadio con qualcosa in più e di diverso; e, sotto, un’enfatica didascalia: “il nuovo stadio:il Rastrello!”. Quello schizzo in realtà pretendeva di suggerire un’idea più complessa.

Realizzare oggi un nuovo stadio è inutilmente costoso, non solo per la costruzione in sé. Dispiace dirlo perché il progetto vincitore del concorso è un bel progetto. Ma il costo va misurato in termini più ampi, Prima di tutto in rapporto con la città esistente, con una accessibilità tutta da pensare e costruire che, comunque, sarebbe complicata e persino fonte di pericoli; la quale escluderebbe radicalmente la più semplice e naturale mobilità: quella prevalentemente pedonale. Poi gli effetti, non difficili da prevedere, di carattere anche speculativo, in un ambito territoriale oltretutto poco adatto a nuovi insediamenti. Infine l’influenza ulteriormente disgregativa sull’organismo urbano, e così via. Troppi interrogativi che finora o non si sono posti o non hanno avuto risposte convincenti.

Invece il rinnovamento graduale, ma deciso, del Rastrello con interventi ben mirati, progettati e realizzati per parti (vedi la nuova tribuna dello stadio del Chelsea costruita a campionati in corso), renderebbe intanto lo stadio attuale ben calibrato dimensionalmente. Ma soprattutto con l’arricchimento intelligente di nuovi spazi, ulteriori funzioni e attività pedonalmente connesse col centro della città, l’area dello stadio diverrebbe un luogo vitale tutti i giorni. Così sarebbe comunque un’occasione, seria e trasparente, per investimenti e lavori da eseguire con razionale misura: che renderebbero il Rastrello, pur nella sua contenuta dimensione, uno degli stadi più attraenti d’Italia. E si rafforzerebbe, insieme, il ruolo del centro storico di Siena, oggi messo in discussione da troppe nuove edificazioni che tendono invece ad indebolirlo ulteriormente. Per l’auditorium non ci sarebbero problemi ubicativi, se si vuole fare davvero: c’è la Fortezza che aspetta da 44 anni. Per il Parco urbano idem: ci sono la Lizza ed i dintorni che aspettano solo di essere ridisegnati come si deve e si può.





Due foto con i lavori di realizzazione dello stadio (1931-1938)  tratte dalla pubblicazione edita dalla Contrada del Drago, Quanto sei bella Contrada nostra, Maggio 2010, a cura di Gianfranco Campanini, Siena.

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