venerdì 18 febbraio 2011

Il centro direzionale Monte dei Paschi di Siena

                                                                                                                                                                                 foto di Bruno Bruchi

Può sembrare, la scelta di questa prima immagine, una ambiziosa presentazione. In realtà si tratta di un progetto che ha coinvolto oltre all'intero studio numerosi e giovani collaboratori che si sono succeduti dall'inizio della progettazione alla scala urbanistica fino ai dettagli della sua costruzione. Quindi una architettura discussa e partecipata. Inoltre, o sopratutto, si tratta di una architettura che ha voluto affrontare unitariamente diversi temi e problemi: dal rapporto con la città storica così a ridosso con le mura, alla razionalizzazione dei movimenti; dal modello insediativo (che appartiene chiaramente alla storia del mat-building), ai materiali usati per contestualizzarne la figura e, contemporaneamente, farne un punto di passaggio e cambiamento. E' un progetto che è stato molto pubblicato ed ha vinto premi, ma ora è interessante capire se, passati quattordici anni ha superato la prova. Peter Smithson diceva che per giudicare una architettura bisognava aspettare almeno venti anni.
                                                                              

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