mercoledì 17 aprile 2013

Avanti miei prodi!

Domani, proprio a quest'ora (10:00), si comincia ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, il Capo dello Stato.
Uomo o donna che sia, si tratta della massima autorità del Paese e del custode della nostra bellissima Costituzione.
Ma avverto uno spiacevole scarto tra la mia, e non solo mia, partecipazione emotiva e l'eco, in generale pesante, che proviene dalla sfera della politica ufficiale; non la politica in genere, ma quella dei Partiti. Compreso quello a cui per ora sono iscritto: anzi, soprattutto quello.
Basta leggere il titolo a tutta pagina de "l'Unità" di oggi: Amato, Marini o mister X
Ma siamo pazzi, nel metodo e nel merito? Per la presidenza riemergono nomi, tra i proposti e i sotterranei proponenti, che lasciano interdetto.
Ieri sera ho ascoltato, alla TV ma da un'altra stanza, la chiara voce di Bruno Tabacci, che riusciva, con poche parole esatte e con logica chiarezza, ad arrivare dritto al nome che il PD, e non solo il PD, dovrebbero proporre senza aspettare un minuto di più: quello di Romano Prodi.
Ma la chiarezza intelligente, che sa stringere su una scelta, è considerata oggi avventata ed imprudente. Sembra debba vincere ormai la politica ruminata e ambigua, piuttosto che quella propositiva ed esplicita. Perciò anche più onesta.

 da disegni di Emilio Giannelli, g.c. 






Post scriptum, ore 10 del 18/4
Perché non accettare la proposta di Grillo di votare Stefano Rodotà? Se il PD, invece, dà
seguito al rapporto avuto solo con la destra di Berlusconi, compie una scelta suicida, con inevitabili spaccature interne e nel suo elettorato.
Inoltre la figura, pur degna, di Marini non è paragonabile, per il ruolo di Presidente della Repubblica, con quella di Stefano Rodotà. E se il Movimento 5 Stelle accettase anche un'apertura verso Prodi?
Chi, nel PD, vuole salvare Berlusconi ad ogni costo?

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