venerdì 3 febbraio 2012

Voltaire pagina



Visto che la stampa – ad eccezione di quella locale – ha parlato e continua a parlare dettagliatamente dello scadimento di Siena rispetto ai livelli di eccellenza che manteneva nel panorama delle città italiane, meglio qui non parlarne; nella convinzione, comunque che esistano, pur nello stato generale di crisi, motivi e addirittura fatti che qui hanno inciso negativamente in modo evidente.
Per fortuna esistono giornali e persone – ad esempio chi in TV, recentemente, con grande chiarezza è andato dritto alla causa principale della specifica situazione senese.
Un blog che vorrebbe occuparsi soprattutto di qualità urbana e dintorni è meglio che, tra le parole che si dicono e si scrivono, individui quelle che si possono prendere come piccoli mattoni per ricostruire posizioni, ruoli, atteggiamenti, responsabilità…
Due parole, ad esempio, lette in questi giorni: incorrono e intellighenzia.
La prima, unita alla parola obblighi invece di corrono, rivela un senso di colpa da parte di chi l’ha scritta. (Sono incorso in un errore; sono incorso in una dimenticanza; sono incorso nella sottovalutazione… etc). Se si tratta di un Soprintendente è un pericoloso campanello d’allarme: per la città e i suoi beni artistici.
La seconda – intellighenzia – riporterebbe molto indietro negli anni; addirittura nei secoli se ne ricostruiamo l’origine. Nata nel '700 in Francia, arriva poi in Russia: dove soprattutto individuava “una classe di intellettuali di origine nobile o borghese che fino al 1917 fu avversa al feudalismo Zarista… dalla quale maturò la Rivoluzione d’Ottobre”. Nientepopodimeno!
Ma oggi non è passato solo un secolo; è passato un mondo; e la parola интеллигенция tende piuttosto, ormai, a confondersi con casta; la caccia alla quale è diventata uno sport nazionale. Una caccia in cui talvolta si spara a casaccio, specie se la “casta/intellighenzia” è addirittura ammuffita.
Ma non c’è tanto da sorridere: quando con le parole si cerca di voler imporre appartenenze senza argomenti e nomi, si può seminare una paesana caccia alle streghe: che Siena ha già patito alcuni anni fa con le false liste massoniche e la condanna di chi ne fu artefice o complice.
Oggi sembra piuttosto uno sbandamento ideale e politico che rischia, oltretutto, di danneggiare l'immagine di chi lo promuove.

A.M.

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