martedì 3 gennaio 2012

L'Après-Midi



Meglio, se non ridere, almeno sorridere. Anche se è difficile farlo con le cattive notizie che stampa e TV ci propinano ogni giorno circa la condizione economica e sociale dell'Italia. Come se tutto fosse scoppiato all'improvviso: per il semplice fatto che qualcuno (Monti) ha spiegato, come si dice, per filo e per segno ciò che era già da lungo tempo sopra la testa degli italiani. E non solo su di loro, mi pare.
Le immagini significative: cortei o assembramenti di uomini e donne giustamente preoccupati/incazzati; la pistola del distributore carburanti che si infila nel bocchettone di un'automobile: in dettaglio; interviste per strada a chi capita capita. Ma prima, o in chiusura, le tragiche conseguenze: suicidi e morti.
Tutto vero, ma era già vero, o era già possibile, mesi e anni fa: almeno tre, quando la crisi "non riguarda l'Italia" come diceva qualcuno.
Perché almeno sorridere, allora? Primo per non piangere; secondo perché sembra che ora se ne stiano occupando medici onesti e competenti. Ma non è detto che sia sufficiente. Perché?
Se uno guarda in casa sua, nella propria città, scorgerà tuttora esempi di cattiva politica. O, almeno, di una netta separatezza tra severa predicazione e scadenti pratiche applicazioni; cercando forse di contrapporre agli estesi e scivolosi trasversalismi esistenti un interventismo autoritario che rischia di andare oltre i ruoli di democratica competenza.
Perciò dopo le feste, dopo i pranzi, l'Aprés-Midi il mitologico fauno si asciuga sorridente i capelli nel bagnetto di casa.

A.M.

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