giovedì 18 dicembre 2014

Pietà: l'è morta


 Tre parole sull'urbanistica. Ma tre davvero anche se - come si dice - il discorso sarebbe ampio e radicale.

- L'urbanistica come cultura, disciplina e pratica, è oggi morta, contrariamente a quanto potrebbero far pensare i quintali di carta su cui si enumerano regole, riferimenti, sigle, rimandi a, intricate parentele disciplinari, etc. Ogni Regione, poi, aggiunge del suo.
- Mentre abbondano le articolazioni grafiche e specialistiche (di specialità perlopiù di nuovo conio); e crescono le pagine che spiegano l'inspiegabile, il Disegno si è perso. Non c'è mai una sintesi tra le diverse competenze "assoldate".
- Il Disegno, nel senso di ideazione tentativa, visione estesa e complessiva dell'ambiente, e anche di analisi esemplificativa e preprogettuale, è disperso: se non inesistente.
- Chi amministra l'urbanistica (regioni e comuni: e lo Stato?) non studia, non elabora, non interviene attivamente. Tecnici, anche di buona scuola, sono completamente declassati a burocratiche funzioni; e i cosiddetti dirigenti sopravvivono tra frustrazione e arroganza.
Gli Amministratori, gli Assessori, perlopiù recitano la parte.

veduta per il Nuovo Piano Regolatore di Siena di Luigi Piccinato (1953?)
Giancarlo De Carlo, schema per il rapporto San Miniato-La Lizza (1973?)

Nessun commento:

Posta un commento