venerdì 6 settembre 2013

Com'è umano Lei!


Se le conseguenze non fossero ormai tragiche sarebbe inutile parlare ancora di burocrazia, burocrati e burosauri (unica specie ancora non estinta).
Il fatto è che noi italiani sempre allegri bisogna stare. . . . . . . . .
Invece no: è abbondantemente trascorso il momento che questa autentica calamità nazionale venga combattuta: e sconfitta!
Troppo facile sarebbe prendersela sempre con singole persone che ogni italiano, credo, abbia incontrato e incontri specie dentro le pubbliche o semi-pubbliche amministrazioni: enti, questi, che hanno proliferato ovunque. E ciò, paradossalmente, nei Comuni, Province (ci sono ancora e ben salde), Regioni, dove le intenzioni di ben amministrare sono buone e anche generose. Specie nel decentrare, creando però sub-enti che degli enti genitori assumono presto specialmente i difetti.
Esiste purtroppo, e non da ora, una propensione tutta italiana (in certe parti del sud è diverso, ma quasi peggio) ad appiccicare ad ogni problema, tema, richiesta, ad ognuno suoi specifici Regolamenti che, generalmente, si portano dietro le Regole di ordine superiore. Generando così itinerari infiniti e misteriosi, di cui il cittadino fa indigestione senza capirci più niente.
E dire che ormai, sul peso enorme e nefasto degli eccessi di burocratismo, tutti sembrano d'accordo: dai vari livelli di governo, fino all'ultimo impiegato: per non dire del cittadino. Cioè quello su cui, inevitabilmente, si scarica l'inutile trafila delle procedure anche per le richieste più semplici.
Il burocrate però, se è davvero tale, spesso ne gode anche: perchè così diviene passaggio fondamentale dell'agire o non agire pubblico. Quindi persona che ha un suo potere discrezionale.
Mi immagino che ciò avvenga, in certe situazioni - per esempio nel Comuni in cui gli Assessori sono privi di "legittimazione elettorale" - fino a far diventare certi burocrati più determinanti degli amministratori, di cui essi dovrebbero essere invece solo la mano esecutiva.
In sintesi: tutto questo sta generando - meglio, ha già generato - procedure interminabili, blocchi incomprensibili della esecutività, etc. Comunque ritardi insopportabili per una economia che ora ha bisogno più che mai di correre: correttamente, ma correre.
Però c'è l'online che dovrebbe sveltire le procedure. Intanto c'è un'alta percentuale ci cittadini che non lo può o sa ancora usare; poi, inevitabilmente, tutto si trasformerà, come in un film caricaturale, in cartaceo.
Ormai certe scrivanie assomigliano a fortificazioni dove, tra pile di cartaceo, appare disarmante la faccia del burocrate.

PS. Ovviamente non tutti  i pubblici dipendenti sono "burocrati"

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