venerdì 10 giugno 2011

Per l' Architettura: una legge necessaria + un programma di realizzazioni

“L'architecture est une expression de la culture. La création architecturale, la qualité des constructions, leur insertion harmonieuse dans le milieu environnant, le respect des paysages naturels ou urbains ainsi que du patrimoine sont d'intérêt public…”

Così apriva il primo articolo della Loi n°77-2 du 3 janvier 1977 sur l'architecture che la Francia si dette nel 1977.

E così recita l’Articolo 1 nella proposta di legge di iniziativa popolare per la qualità dell’architettura proposta ora dall’Assemblea Nazionale degli Ordini degli Architetti.( vedi "Una legge per l'architettura")

“L’architettura è una espressione della cultura e del patrimonio artistico del Paese. La Repubblica promuove e tutela con ogni mezzo la qualità dell’ideazione e della realizzazione architettonica come bene di interesse pubblico primario per la salvaguardia e la trasformazione del paesaggio.”

Sono passati per noi italiani 34 anni, lungo i quali, specie nel primo periodo, l’architettura francese è invece resuscitata. C’è chi dice che non basta una legge, ma è certo che ne è l’indispensabile presupposto.
Intanto questa proposta di legge è un testo breve di 11 articoli, anche se pieni di rimandi a precedenti che a loro volta – secondo il vizio giuridico italiano - rimandano a disposizioni esistenti. Non è possibile scrivere un testo dove tutto è esplicito e leggibile senza complicazioni interpretative? Ad ogni modo forse ci siamo. Manca, per ora, il giusto orizzonte politico.

Anche in Francia fu poi determinante l’ingresso in scena, nel 1981, di Francois Mitterand, come Presidente della Repubblica. Infatti promosse subito i “Grand projets” per Parigi e Jean Nouvel vinse il concorso per l'Institut du monde arabe. Quell’edificio segnò un punto di svolta per l’architettura francese nella scena internazionale.



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