Ma quando la tristezza è estesa, diffusa, leggibile, lo è anche nelle persone e nei luoghi. Anche una città (la città) può essere triste: nel suo insieme. Grande o piccola che sia. Persino Roma, la sguaiata, può esserlo. Specialmente di questi tempi. E Siena. Ma non ci intristiamo.
Anzi, intristiamoci semmai con cattiveria, guardando insieme tre cose tristi per la loro presunta qualità, o per la finta allegrezza, che è la stessa cosa.
Prendiamo quindi tre foto di architetture da due stimate riviste arrivate da poco sul tavolo: Casabella e L'industria delle costruzioni.
La più ipocrita: formalismo cimiteriale.
Paolo Zermani, cimitero di Sansepolcro, ampliamento |
La più sciancata: una scala inutilmente complicata.
Giovanni Maciocco, Santa Chiara ad Alghero, recupero |
La più sguaiata: un Biomuseo, gigantesco accrocco e costoso giocattolo.
Frank Ghery, Biomuseo della natura, Panama |
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