Visto che la stampa – ad
eccezione di quella locale – ha parlato e continua a parlare dettagliatamente
dello scadimento di Siena rispetto ai livelli di eccellenza che manteneva nel
panorama delle città italiane, meglio qui non parlarne; nella convinzione,
comunque che esistano, pur nello stato generale di crisi, motivi e addirittura
fatti che qui hanno inciso negativamente in modo evidente.
Per fortuna esistono giornali e
persone – ad esempio chi in TV, recentemente, con grande chiarezza è andato dritto alla causa principale della specifica situazione senese.
Un blog che vorrebbe occuparsi
soprattutto di qualità urbana e dintorni è meglio che, tra le parole che si
dicono e si scrivono, individui quelle che si possono prendere come piccoli mattoni per ricostruire posizioni, ruoli, atteggiamenti, responsabilità…
Due parole, ad esempio, lette in
questi giorni: incorrono e intellighenzia.
La prima, unita alla parola obblighi invece di corrono, rivela un senso di colpa da parte di chi l’ha scritta. (Sono incorso in un errore; sono incorso in
una dimenticanza; sono incorso nella sottovalutazione… etc). Se si tratta
di un Soprintendente è un pericoloso campanello d’allarme: per la città e i
suoi beni artistici.
La seconda – intellighenzia – riporterebbe molto indietro negli anni;
addirittura nei secoli se ne ricostruiamo l’origine. Nata nel '700 in Francia, arriva poi
in Russia: dove soprattutto individuava “una
classe di intellettuali di origine nobile o borghese che fino al 1917 fu avversa
al feudalismo Zarista… dalla quale maturò la Rivoluzione
d’Ottobre”. Nientepopodimeno!
Ma oggi non è passato solo un
secolo; è passato un mondo; e la parola интеллигенция tende piuttosto, ormai, a confondersi
con casta; la caccia alla quale è
diventata uno sport nazionale. Una caccia in cui talvolta si spara a casaccio,
specie se la “casta/intellighenzia” è addirittura ammuffita.
Ma non c’è tanto da sorridere: quando
con le parole si cerca di voler imporre appartenenze senza argomenti e nomi, si
può seminare una paesana caccia alle streghe: che Siena ha già patito alcuni
anni fa con le false liste massoniche e la condanna di chi ne fu artefice o
complice.
Oggi sembra piuttosto uno sbandamento ideale e politico che rischia, oltretutto, di danneggiare l'immagine di chi lo promuove.
A.M.
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