|
La Natività, Bethlehem |
|
Jerico, dal ristorante con Connie |
|
Jerusalem |
|
La torre dell'Università Ebraica, Jerusalem |
|
La Spianata delle Moschee, Jerusalem |
Un viaggio di lavoro non è un viaggio turistico: è più bello. La realtà, sia pure in otto giorni, ti restituisce una immagine, anche interiore, più complessa. Bella e dolorosa insieme. Ma è inutile far credere di aver capito tutto.
Bethlehem è palestinese, ma quasi circondata da nuovi insediamenti israeliani. E cresce su se stessa: pesantemente. Mai perdere le speranze e cercare ancora idee e progetti di rinascita. Sempre più difficili, però.
Difficile muoversi liberamente: troppi tagli e muri orribili. Eppure il movimento tiene ancora insieme un paese (?) sezionato. Incontrate persone anche straordinarie. Sono grato a chi ha scelto di mandarmi li, a quelli con cui ho lavorato, a quelli che ho incontrato anche ad alto livello istituzionale.
L'Italia, al ritorno, mi è sembrata -sia pure in modo diverso- in cattive acque.
Augusto
|
Al di là del muro, Jerico (per il Bianco Nero) |
Nessun commento:
Posta un commento