foto di Bruno Bruchi
Può sembrare, la scelta di questa prima immagine, una ambiziosa presentazione. In realtà si tratta di un progetto che ha coinvolto oltre all'intero studio numerosi e giovani collaboratori che si sono succeduti dall'inizio della progettazione alla scala urbanistica fino ai dettagli della sua costruzione. Quindi una architettura discussa e partecipata. Inoltre, o sopratutto, si tratta di una architettura che ha voluto affrontare unitariamente diversi temi e problemi: dal rapporto con la città storica così a ridosso con le mura, alla razionalizzazione dei movimenti; dal modello insediativo (che appartiene chiaramente alla storia del mat-building), ai materiali usati per contestualizzarne la figura e, contemporaneamente, farne un punto di passaggio e cambiamento. E' un progetto che è stato molto pubblicato ed ha vinto premi, ma ora è interessante capire se, passati quattordici anni ha superato la prova. Peter Smithson diceva che per giudicare una architettura bisognava aspettare almeno venti anni.
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